sabato 27 ottobre 2012

Considerazioni attorno a "Funes, el memorioso" di Borges


Molto è stato detto circa le prodigiose qualità di Ireneo Funes, personaggio uscito dalla penna di Borges. Si tratta del protagonista del brevissimo racconto pubblicato nel 1944, all'interno della raccolta che segna il vertice dell'opera dell'argentino, le Ficciones – racconto nato probabilmente come divertissement: lo stesso autore ci suggerisce, nella prefazione alla seconda parte dell'opera, Artificios, di leggerlo semplicemente come “metàfora del insomnio” - tema, quello dell'insonnia, spesso frequentato nelle sue pagine.

Eppure, come accade a tutti classici, il racconto ha fatto pensare, ed ha preso un'altra strada. Il personaggio ha acquisito una profondità imprevista, sganciandosi dalle intenzioni allegoriche originarie per diventare secondo alcuni emblema e anticipazione della memoria digitale, della memoria infinita o, ancora meglio, dell'incapacità di dimenticare.

giovedì 25 ottobre 2012

Il giudizio estetico nella scienza antica e moderna


Rendo disponibile sul blog, nella sezione Lavori, la tesi scritta nei caldi mesi estivi di questo anno. Si tratta di un lavoro ibrido, tra l'estetica e la filosofia della scienza, nel quale si sostiene l'ipotesi che anche la scienza (come in quasi tutte le attività umane, del resto) sia e sia stata sensibilmente influenzata da considerazioni circa la bellezza e l'ordine razionale della natura, sebbene molti scientisti sostengano l'esatto opposto: la scienza è sempre pura, basata su un assoluto empirismo, e la soggettività dello scienziato non conta minimamente ai fini del suo lavoro.